Soluzioni interessanti ed efficaci per disciplinare la mente sono state trovate un po’ in tutto il mondo e in tutte le epoche.
Per esempio, i Nativi americani per secoli hanno coltivato l’arte del silenzio.
A tale proposito, ecco un piccolo esempio dell’educazione che essi davano ai loro giovani:
“L’educazione al silenzio, a tacere, iniziava molto presto.
Insegnavamo ai nostri bambini a sedere in silenzio e a gioire di questo.
Noi insegnavamo loro a utilizzare i sensi, a percepire i diversi odori, a guardare quando in apparenza non c’era nulla da vedere e ad ascoltare con attenzione, quando tutto appariva totalmente tranquillo.
Se un bambino non sa sedere in silenzio, ciò indica che è rimasto indietro nel suo sviluppo.
Un comportamento esagerato, appariscente, noi lo respingevamo come falso e un uomo che parlava senza pause era considerato maleducato e distratto.
Un discorso non veniva mai iniziato precipitosamente né condotto frettolosamente. Nessuno poneva affrettatamente una domanda, fosse stata anche molto importante e nessuno era costretto a una risposta.
Il vero modo cortese di iniziare un discorso era un momento di silenziosa riflessione insieme, e anche durante i discorsi facevamo attenzione a ogni pausa, durante la quale l’interlocutore rifletteva.
Per i Dakota il silenzio era eloquente. Nella disgrazia, nel dolore, quando la malattia e la morte offuscavano la nostra vita, il silenzio era un segno di stima e di rispetto. Altrettanto quando ci colpiva l’incantesimo di qualcosa di grande e degno di ammirazione.
Per i Dakota il silenzio era una forza ben più grande della parola.”
— “Orso In Piedi” [Cooper V.]