Adelio Ponce de Leon: si sono spenti nella notte i suoi “bagliori di caccia”

Da: Romano Pesenti
Inviato: martedì 26 aprile 2011 9.48.17
VI COMUNICO CHE NELLA NOTTE É MANCATO ADELIO PONCE DE LEON.
Romano Pesenti

Dal libro “BAGLIORI DI CACCIA” di Adelio Ponce de Leon – Editoriale Olimpia [2008]

NOTA AL TESTO di Roberto Basso

“Adelio Ponce de Leon, classe 1915, discendente di una delle più prestigiose famiglie nobili spagnole, è insigne avvocato, attento giornalista e personaggio tra i più noti dell’ars venandi italiana.

Già nel 1932, ad appena diciassette anni, era dirigente della Federcaccia di Gavirate; subito dopo fu norminato presidente della sezione comunale di Milano: da questo momento egli irrompe nelle cronache venatorie con tutta la sua forza di capace scrittore.

Seguendo le orme del padre, si appassiona alla caccia dei beccaccini, dedicandovi sempre più tempo e attenzione. E per molti anni, meritatamente, ricopre la carica di Presidente Nazionale del  >>Club del Beccaccino<<, di cui ancor oggi e presidente onorario.

Vanta anche il meritato titolo di decano della Federcaccia.

Anche in campo legislativo si è adoperato parecchio per migliorare la gestione del patrimonio faunistico. Per esempio, il divieto di sparare ai beccaccini da appostamento è una sua proposta.

È scrittore di vicende venatorie non astratte e fantasiose bensì, nella maggior parte dei casi, personalmente vissute e sofferte nel corso della sua lunga e brillante carriera, che ama ricordare per i tanti eventi drammatici, per i lati piu allegri e “gagliardi”, e anche, perché no, frivoli. La fortuna, peraltro, ha voluto concedergli un’esistenza agiata di cui egli ha saputo godere appieno.

Adelio Ponce De Leon ha avuto la possibilità di conoscere  e frequentare quasi tutti i grandi scrittori e cacciatori dell’Italia e dell’Europa del secolo scorso, stringendo con alcuni di loro solide amicizie. Anche perché, “Mitraglietta”, questo il suo simpatico e scherzoso nomignolo, è amante della compagnia, è ironico e autoironico.

Con questo suo libro continua a sorprenderci: cinquanta racconti, tutti così vivaci, avvincenti e scintillanti che invitano a una immediata e appassionante lettura.

Ma la sua prima pubblicazione editoriale risale al 1941: Cacciatori Allegri. A oggi, i suoi volumi ammontano a ventiquattro; molti di questi hanno visto numerose riedizioni per i tipi delle più note case editrici.

Migliaia sono stati gli articoli da lui scritti e pubblicati su quasi tutte le riviste venatorie italiane e spagnole.

Adelio ha scritto e continua a scrivere con incredibile facilità e successo, mosso da una passione e da una predisposizione alla narrativa che lo rendono un personaggio noto e amato nel mondo venatorio.

Fino a pochi anni fa, instancabile camminatore e ottimo tiratore, ha calpestato in lungo e largo i più bei territori e tenute di caccia dei cinque continenti.

Cacciatore a 360°, nei suoi libri e articoli descrive e decanta dall’antica caccia con la spingarda sui laghi lombardi alle cacce cosiddette nobili a beccacce, beccaccini, quaglie, starne; alle anatre in botte, ma anche alla piccola migratoria, come i saettanti tordi spagnoli e le più confidenti allodole nel Sud Italia, senza tralasciare le cacce agli ungulati in diversi paesi europei o ai safari in Africa. Esemplare a questo proposito il suo Dall’Allodola all’Elefante del 2001.

Nel 1998 ho avuto il privilegio di conoscerlo, e ciò che in lui immediatamente mi ha colpito, sono stati l’altruismo, la modestia, l’ironia e la disponibilità nei confronti di chi come me non può che continuamente attingere dalla cultura venatoria di un personaggio del suo calibro.

È un uomo a cui, senza parere, in brevissimo tempo, ti trovi piacevolmente legato. Grazie agli scambi di confidenze e suggerimenti, ha saputo dimostrate, a me e a molti altri, amicizia e simpatia, come se da sempre ci fossimo frequentati.

E di tutto ciò i lettori potranno trovare conferma proprio dalla lettura di questo libro, schietto, lucido, preciso nelle descrizioni di personaggi ed episodi di una vita trascorsa a contatto con la natura.

E, oltre a tutto ciò, non può che suscitare una benevola invidia vederlo, novantatreenne, così dinamico e intraprendente.

Adelio Ponce De Leon, nella vita può vantarsi di essere sempre stato grande protagonista sia con il fucile che con la penna. I suoi scritti, anche quelli più antichi, hanno lo straordinario pregio di essere sempre piacevolmente avvincenti e attuali.

Di personaggi come lui il nostro mondo ha e avrà sempre bisogno.

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Il funerale si terrà presso la Chiesa della Passione di Via Conservatorio [MI], giovedì 28 Aprile 2011 alle ore 11:00.

Nota: Adelio Ponce de Leon è stato insignito nel 2008 a Roma del titolo  di Gentiluomo Cacciatore, la massima onorificenza della Federazione Italiana della Caccia e nel 2010 a Milano – da parte del Presidente della provincia di Milano – gli è stato consegnato il Premio ISIMBARDI, onorificenza conferita annualmente ai cittadini legati al territorio milanese per meriti speciali in vari ambiti.