VI COMUNICO CHE NELLA NOTTE É MANCATO ADELIO PONCE DE LEON. Romano Pesenti
Dal libro “BAGLIORI DI CACCIA” di Adelio Ponce de Leon – Editoriale Olimpia [2008]
NOTA AL TESTO di Roberto Basso
“Adelio Ponce de Leon, classe 1915, discendente di una delle più prestigiose famiglie nobili spagnole, è insigne avvocato, attento giornalista e personaggio tra i più noti dell’ars venandi italiana.
Già nel 1932, ad appena diciassette anni, era dirigente della Federcaccia di Gavirate; subito dopo fu norminato presidente della sezione comunale di Milano: da questo momento egli irrompe nelle cronache venatorie con tutta la sua forza di capace scrittore.
Seguendo le orme del padre, si appassiona alla caccia dei beccaccini, dedicandovi sempre più tempo e attenzione. E per molti anni, meritatamente, ricopre la carica di Presidente Nazionale del >>Club del Beccaccino<<, di cui ancor oggi e presidente onorario.
Vanta anche il meritato titolo di decano della Federcaccia.
Anche in campo legislativo si è adoperato parecchio per migliorare la gestione del patrimonio faunistico. Per esempio, il divieto di sparare ai beccaccini da appostamento è una sua proposta.
È scrittore di vicende venatorie non astratte e fantasiose bensì, nella maggior parte dei casi, personalmente vissute e sofferte nel corso della sua lunga e brillante carriera, che ama ricordare per i tanti eventi drammatici, per i lati piu allegri e “gagliardi”, e anche, perché no, frivoli. La fortuna, peraltro, ha voluto concedergli un’esistenza agiata di cui egli ha saputo godere appieno.
Adelio Ponce De Leon ha avuto la possibilità di conoscere e frequentare quasi tutti i grandi scrittori e cacciatori dell’Italia e dell’Europa del secolo scorso, stringendo con alcuni di loro solide amicizie. Anche perché, “Mitraglietta”, questo il suo simpatico e scherzoso nomignolo, è amante della compagnia, è ironico e autoironico.
Con questo suo libro continua a sorprenderci: cinquanta racconti, tutti così vivaci, avvincenti e scintillanti che invitano a una immediata e appassionante lettura.
Ma la sua prima pubblicazione editoriale risale al 1941: Cacciatori Allegri. A oggi, i suoi volumi ammontano a ventiquattro; molti di questi hanno visto numerose riedizioni per i tipi delle più note case editrici.
Migliaia sono stati gli articoli da lui scritti e pubblicati su quasi tutte le riviste venatorie italiane e spagnole.
Adelio ha scritto e continua a scrivere con incredibile facilità e successo, mosso da una passione e da una predisposizione alla narrativa che lo rendono un personaggio noto e amato nel mondo venatorio.
Fino a pochi anni fa, instancabile camminatore e ottimo tiratore, ha calpestato in lungo e largo i più bei territori e tenute di caccia dei cinque continenti.
Cacciatore a 360°, nei suoi libri e articoli descrive e decanta dall’antica caccia con la spingarda sui laghi lombardi alle cacce cosiddette nobili a beccacce, beccaccini, quaglie, starne; alle anatre in botte, ma anche alla piccola migratoria, come i saettanti tordi spagnoli e le più confidenti allodole nel Sud Italia, senza tralasciare le cacce agli ungulati in diversi paesi europei o ai safari in Africa. Esemplare a questo proposito il suo Dall’Allodola all’Elefante del 2001.
Nel 1998 ho avuto il privilegio di conoscerlo, e ciò che in lui immediatamente mi ha colpito, sono stati l’altruismo, la modestia, l’ironia e la disponibilità nei confronti di chi come me non può che continuamente attingere dalla cultura venatoria di un personaggio del suo calibro.
È un uomo a cui, senza parere, in brevissimo tempo, ti trovi piacevolmente legato. Grazie agli scambi di confidenze e suggerimenti, ha saputo dimostrate, a me e a molti altri, amicizia e simpatia, come se da sempre ci fossimo frequentati.
E di tutto ciò i lettori potranno trovare conferma proprio dalla lettura di questo libro, schietto, lucido, preciso nelle descrizioni di personaggi ed episodi di una vita trascorsa a contatto con la natura.
E, oltre a tutto ciò, non può che suscitare una benevola invidia vederlo, novantatreenne, così dinamico e intraprendente.
Adelio Ponce De Leon, nella vita può vantarsi di essere sempre stato grande protagonista sia con il fucile che con la penna. I suoi scritti, anche quelli più antichi, hanno lo straordinario pregio di essere sempre piacevolmente avvincenti e attuali.
Di personaggi come lui il nostro mondo ha e avrà sempre bisogno.”
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Il funerale si terrà presso la Chiesa della Passione di Via Conservatorio [MI], giovedì 28 Aprile 2011 alle ore 11:00.
Nota: Adelio Ponce de Leon è stato insignito nel 2008 a Roma del titolo di Gentiluomo Cacciatore, la massima onorificenza della Federazione Italiana della Caccia e nel 2010 a Milano – da parte del Presidente della provincia di Milano – gli è stato consegnato il Premio ISIMBARDI, onorificenza conferita annualmente ai cittadini legati al territorio milanese per meriti speciali in vari ambiti.
Ho vissuto in grande amicizia gli ultimi trent’anni della tua vita, scarrozzandoti in ogni dove per l’Italia intera, dove la tua presenza era fortemente desiderata e richiesta per la tua dirompente simpatia e per l’allegria che sapevi suscitare in noi che ti ascoltavamo, quando raccontavi la tua avventurosa vita di “mitraglietta”. Nelle noiose riunioni venatorie, prendevi in mano il microfono e il dibattito diventava un divertimento per tutti… nelle Fiere e Mostre di caccia c’era la fila per salutarti e per farti fare dediche sui tuoi libri . Spesso mi chiedevi… ”ma quello lì che mi ha salutato e abbracciato così familiarmente… chi era?” Nei vari pranzi e cene tenevi banco ed era uno spasso. Quanti ricordi…
Per te ero il pre-umano de Bià (Abbiategrasso)… il padellatore di sgneppe prima, il cuturnàt e gallòmane alpino dopo… ma gioivo per la tua amicizia e per essere il tuo amico accompagnatore ufficiale, nonché il bastone dei tuoi novanta e più anni.
Ciao Delio… ora smetterò di piangere, perché so che non vuoi… ma mi mancherai tantissimo.
Ciao Vecio.
Il tuo Romano.
Nel giorno di Pasquetta volevo rilassarmi un pò leggendo un libro di Arte Venatoria. Dopo essermi occupato all’alba dell’Allenamento dei miei Setter Inglesi Compagni di Venture e di qualche “ripasso” Istruttivo agli Esemplari più Giovani, mi sono fatto una doccia fredda e prima di andare a leggere in giardino mi sono messo di fronte alla mia Raccolta di letture venatorie ordinate sugli scaffali.
Cercando fra i libri sono stato attratto da un Testo che mi ha sempre incuriosito.
Non si trattava di uno di quegli scritti che in molti casi quasi ti “obbligano” a saltare qualche Capitolo, facendoti pensare “lo leggerò un’altra volta”, poiché già il titolo era attraente: proprio ciò di cui avevo bisogno in quel momento per scaricare lo stress e la stanchezza accumulati negli ultimi giorni di lavoro.
Quello che cercavo era un misto “di compagnia, di dialogo, di ironia e anche di qualche sorriso”, come richiederebbe tra l’altro il giorno di Pasquetta.
Così ho allungato la mano ed ho preso il libro “Bagliori di Caccia” di Adelio Ponce De Leon!
Dietro la copertina mi sono ritrovato a leggere un’importante dedica scritta di pugno dall’Autore: “A Romano Pesenti, nato beccaccinista, diventato forcellista, cacciatore di classe, amico carissimo. Milano 21/11/2009 Adelio Ponce De Leon”.
In quell’istante mi è tornato in mente il dialogo che avevo avuto qualche giorno prima proprio con lui, Adelio Ponce De Leon, in occasione di una visita all’amico Romano Pesenti. Durante la telefonata Adelio mi aveva invitato ad andare a trovarlo assieme a Romano giovedì 28 Aprile 2011.
Solo il fatto di poterlo incontrare mi ha riempito di gioia, facendomi sorridere e pensare: “Meglio che legga tutto il suo libro… di sicuro mi farà qualche domanda…”, infatti prima di sera l’avevo “divorato”.
Ieri mattina mi arriva un’e-mail da Romano: “È morto Adelio Ponce De Leon”.
Per domani, giovedì 28 Aprile 2011, mi ero annotato “Libero da Impegni”, poiché avevo in programma di andare a Milano… ma con ben altre aspettative: avrei potuto incontrare Adelio Ponce de Leon in persona e poi avrei potuto raccontarlo alla Fiera di Longarone, prevista per il 30 Aprile.
Anche questa è la vita!
Mi auguro solo che Adelio possa ancora istruire e divertire i Cacciatori ed i Cinofili di oggi grazie ai suoi libri ed al suo immenso sapere di Uomo e di Cacciatore.
Ciao Adelio,non so proprio da che parte cominciare… sono quella che tu chiamavi la bambina bionda, sono quella che ogni mattina venivi a salutare in negozio con tutti i tuoi quotidiani sotto il braccio e le tue immancabili bruciature di pipa sulle cravatte, sono quella che ti accompagnava a pranzo al tuo ristorante preferito dove ordinavi sempre risotto con i gamberetti per spolverarlo di abbondante parmigiano, sono quella alla quale un sabato sera hai “ordinato” di farsi trovare pronta per l’indomani mattina alle 5 per una battuta di caccia. Animalista quasi convinta ti ho seguito in quella ed in altre “uscite”.
Conoscevi la mia vita con tutti i risvolti che la riguardano. Con discrezione, delicatezza ed infinito tatto ti sei comportato nei miei confronti come il migliore dei padri, dei fratelli, degli amici e come mai nessun compagno avrebbe ed ha saputo fare.
Per sei anni sei stata la presenza indispensabile che mi ha dato la forza giusta.
Non ti ho tradito andandomene.
Mi hai cercata e rimproverata per il mio ostinato silenzio.
Oggi solo oggi so che hai capito che sono letteralmente scappata e so anche che ne hai compreso il motivo e che hai saputo perdonarmi.
Il 26 te ne andavi e forse sei arrivato in tempo per non lasciare che il mio incidente del 27 fosse mortale. Non hai voluto vedermi, ma tu non scappavi.
Arrivederci Adelio
Sono un giovane cacciatore cinofilo, non ho avuto il piacere di conoscerti personalmente, ma di ascoltarti su caccia e pesca, ci lasci dei grandi insegnamenti e le testimonianze di un vero ed autentico Maestro.
Ciao Adelio.