Mi trovavo nell’amata Sicilia ed in quei giorni avevo già avuto modo di assaporare il “mio” mitico Regno di Fatate Regine del Bosco chiaramente in compagnia di alcuni Giovani Esemplari da addestrare, ma in cuor mio tale tipo di addestramento con Cani inesperti non mi sembrava assolutamente fedele ai miei Ideali di Beccacciaio, ai miei Desideri di Cacciatore Montanaro, né alla mia Educazione e alla mia Etica Cino/Venatorie.
Così, pur sapendo di commettere una piccola pazzia, un’azione certamente non molto saggia, ho deciso di ritornare al mio Allevamento [circa 5.400 Km tra ritorno, andata e nuovamente ritorno …] per far scendere dal mio inesauribile furgone gli onesti “Baldi Giovani” Setter Inglesi che avranno modo di rappresentarmi in futuro, e far salire al loro posto il mio Personale Team di Fuoriclasse “Specialisti” [qualcuno che neanche mi conosce si è permesso di definirli ironicamente “MANDRAKE” sulla mia pagina di Facebook ma credo sia utile passare questi commenti per quel che valgono …] per un immediato ritorno in Territorio Siciliano, al fine di dare la giusta conclusione alla fantastica Stagione Venatoria 2010/2011 nel bel mezzo del “mio” Regno di Regine.
Allo stesso tempo, avendo fatto una promessa ad un mio Fresco Nuovo Conoscente, Luciano Maffeis, compaesano ed anche amico del Bergamasco “Gimmy” Franchina, ho approfittato dell’occasione per comunicargli telefonicamente la mia disponibilità ad accompagnarlo dove per principio sino ad ora nessun altro “mai” avevo per portato, nemmeno mio figlio.
Ciao Luciano, se ti senti ancora in forza, mercoledì in serata passo a prenderti come ti avevo promesso e andiamo in Sicilia. Cosa mi dici?
Felice della mia telefonata, Luciano, il Montanaro Bergamasco, mi ha risposto con l’entusiasmo gioioso che solo i bambini sanno esprimere quando ottengono quello che desiderano [tanta era la sua smania]:
“Ti ringrazio di esserti ricordato di me, ormai credevo che non fosse più possibile seguirti in una delle tue invidiabili Trasferte Venatorie ma, essendo la speranza l’ultima a morire, ho tenuto la valigia sempre pronta, perciò dimmi l’ora dell’appuntamento ed il luogo, non mancherò di certo”.
Alle 19.00 del mercoledì seguente ci siamo incontrati all’uscita autostradale di Verona: lui veniva dalla Val Seriana [Bergamo] ed io dal magazzino di Mangimi per Cani che rappresento in tutto il territorio italiano e dove chiaramente ne avevo caricato diverse confezioni da consegnare a Conoscenti, Amici e Clienti del Centro-Sud Italia.
Dopo aver viaggiato tutta la notte senza soste se non per il solito caffè e per i bisogni fisiologici dei nostri amati Ausiliari, alle 7.30 del mattino seguente eravamo già a Platì [in Calabria], pronti al primo appuntamento programmato per la consegna di alcuni Esemplari di Setter Inglese e del Mangime. Poi alle 9.00 per gli stessi motivi eravamo a Bianco, alle 10.30 a Melito di Porto Salvo e infine alle ore 12.00 a Reggio Calabria.
Essendo logicamente un poco affamati, dopo esserci fatti preparare alcuni panini da un “alimentari” del posto, ci siamo diretti a Villa San Giovanni e siamo saliti sul traghetto che sembrava lì apposta ad attenderci per portarci a Messina.
Prima delle 15.00 eravamo arrivati a Catania, presso la storica Azienda Agricola di proprietà della disponibilissima Famiglia Mannino, dove come sempre c’era ad attenderci il “Grande” Amicone Pippo Torrisi [il Gestore dell’Azienda], sotto gli occhi stupiti di Luciano, disorientati dall’incredibile via vai di persone incontrate durante il viaggio per le consegne dei Setter Inglesi e dei Mangimi per Cani.
Alla sera, come faccio abitualmente ogni volta che vengo da queste parti, ci siamo trasferiti all’Azienda Agricola “Gelso Bianco” di proprietà della Nobile Famiglia del Barone Scammacca del Murgo, questa volta in concomitanza con il compleanno di Enzo [che considero un mio “fratello” minore], dove in presenza di una cinquantina di invitati abbiamo mangiato tutti assieme una deliziosa porchetta preparata dalle mani esperte di Santina [madre di Enzo], in un’atmosfera di sana felicità e di allegria, con il Vino del Murgo che scorreva che era un piacere.
Alle 2.30 di notte, senza mai aver chiuso occhio per poter partecipare in tempo al programma che mi era stato riservato per il giorno dopo, ho svegliato lo stanchissimo Luciano e ci siamo avviati verso il “mio” Regno Scolopax, accompagnati dal nostro pregiatissimo Team di “Specialisti”.
Alle 5.30, in anticipo sulla tabella di marcia, eravamo già arrivati all’affascinante luogo serbato a chi veramente ama e sogna di incontrare le astutissime Regine del Bosco che svernano in Sicilia, e dopo aver aspettato che arrivassero il mitico Saro e l’immancabile Filippo, ci siamo incamminati in gruppo nella parte del “Regno” che più mi piace, come credo piaccia anche alla stessa Scolopax.
Appena iniziata la Battuta di Caccia, nel salire non difficile ma ininterrotto della Montagna, pur mostrando un buon passo il frastornatissimo Luciano si è inizialmente trovato in difficoltà a causa di alcuni problemi fisici che comunque non ne limitano assolutamente la Passione Venatoria, soprattutto per la Regina del Bosco, per la Coturnice e per il mitico Gallo Forcello, ma alla fine è riuscito ad adeguarsi al meglio alla situazione.
Il terreno era in buona parte ricoperto di neve, poco spessa ma indurita dal clima di stagione e solamente negli slarghi più esposti al sole, sotto le onnipresenti ginestre e i verdissimi agrifogli, si presentavano piccole superfici adeguate dove l’impareggiabile OPPIS THELL ha iniziato a dettare la Sua legge, ad imporre il Suo carisma e la Sua classe infinita nell’incontro con le maliziossime Beccacce di Fine Stagione, non lasciando loro la benché minima possibilità di beffarlo, poiché “troppo astuto, troppo artista, troppo grande, troppo di tutto ed immenso fuoriclasse”, Specialista in Scolopax Regnanti, ovunque.
In poche parole, inimitabile! … imbattibile! E tutto ciò nonostante fosse circondato da un nutrito Gruppo di altri Ausiliari [mancava intenzionalmente solo il Suo sosia, OPPIS RAHSS] che “il fatto loro” lo sanno eccome e anche molto bene. Ma tanta è e rimane “la palpabile differenza, la qualità concreta assolutamente naturale” che nessuno può eguagliarlo.
Anche Luciano, dopo qualche incontro, è rimasto abbagliato dal mio fido scudiero e nel passarmi accanto volutamente mi ha toccato la spalla per richiamare la mia attenzione, dicendomi: “Oscar, un Cane come quello in vita mia non l’ho mai visto, è a dir poco fantastico”.
Chiaramente orgoglioso di ciò e veramente soddisfatto, ho risposto: “Vedrai vedrai, le danze sono appena iniziate, lunedì sera avrai da raccontarne agli amici e agli appassionati fino allo sfinimento. Questo Esemplare è veramente unico, inimitabile, purtroppo limitatamente ripetibile anche per quel che mi riguarda e che riguarda il mio Allevamento”.
Non voglio dilungarmi oltre nel raccontare questa splendida giornata, trascorsa fra “Veri Amici, tutti competenti Cacciatori realmente Praticanti”, forse per una mia innata gelosia di quei luoghi, quei particolarissimi luoghi, le cui foto e i filmati che accompagnano questo racconto stanno a dimostrarne le Incantevoli Caratteristiche.
Un po’ sono geloso anche perché ci siamo davvero divertiti, più di tutti Luciano, che ha toccato con mano quello che di solito posso solo raccontare quando parlo di Cani, di Beccacce, di Coturnici, di Galli, di Cedroni. Quando cioè parlo di Arte Venatoria di Montagna, di Caccia Praticata, Sudata, Sofferta e Guadagnata, Caccia fatta anche di pericoli, non di semplici chiacchiere o critiche vuote di chi “nel bosco, nei calanchi, al sole rovente, sotto la pioggia sferzante, in mezzo alla nebbia fittissima, contro le potenti folate di vento, contro il freddo gelido, la neve, eccetera” non ha mai o quasi mai avuto a che fare.
Prima ancora che si facesse sera, il buon Luciano mi ha apertamente dichiarato: “Grazie Oscar per avermi dato la possibilità di assaporare così tante esperienze di Caccia, e non solo, che in particolare Noi del Nord mai potremmo immaginare. Mi hai fatto il più bel regalo che potessi immaginare di vivere, eppure di vita girovaga per la Caccia ne ho fatta. Lo sai bene anche tu che ho calpestato mezzo mondo, ma non avrei pensato a tanto, in Italia poi”.
La domenica successiva, essendo invitati ad una Festa Venatoria organizzata dalla compagnia di miei amici catanesi a Caltagirone – compagnia capitanata dal pragmatico Natale La Piana e dall’immancabile Pippo Torrisi – assieme ad un più rilassato Luciano abbiamo trascorso una gioiosa giornata fra amichevoli risate, scherzi, affettuose prese in giro e qualche piccolo litigio, all’interno della proprietà dell’amico Calogero presso l’ Agriturismo “Russa Belladonna”, fresco di restauro, a Piano San Paolo. Lì abbiamo anche pranzato con piacere assieme a molti altri Appassionati di “Diana” – credo fossimo in più di 200 persone – sino al tardo pomeriggio.
Ed eccoci all’ultimo giorno, a mio avviso il più prezioso, almeno per quello che ho potuto vedere, durante il quale ho voluto far vivere al mio Nuovo Amico Luciano una giornata che rimarrà di certo memorabile nel suo pur importante Bagaglio di Ricordi Venatori.
Assolutamente appagato dagli eventi che aveva toccato con mano nei giorni precedenti, mai si sarebbe aspettato di partecipare concretamente a un indimenticabile “Cinema” Cino/Tecnico/Venatorio, salendo e scendendo lungo le variopinte Montagne Siciliane, fra il continuo intervallarsi di Ammassi Sassosi, di Crostoni di Roccia, di Piccoli Arbusti, di indicibili Maglie Erbose dovute al pascolo naturale e di altrettanti Angoli di terreno agricolo accuratamente lavorato, luoghi questi dove l’immancabile OPPIS THELL ed il suo “clone” OPPIS RAHSS sopra tutti, ci hanno fatto assaporare “Guidate” centometriste da sogno, “Consensi” chilometrici da far venire i brividi, “Ferme” statuarie di Classe ed in Stile da consumati esperti, infinite “Pedinate” mozzafiato, “Filate” [sì, Vere Filate] da puri Setter Inglesi, incontrando ben 54 [CINQUANTAQUATTRO] diverse Fa-vo-lo-se Coturnici, quasi tutte già accoppiate, che ambedue ci siamo divertiti a fotografare, filmare e documentare pienamente compiaciuti, dimenticandoci addirittura di mangiare e bere.
Tanto eravamo in “Trance Cino/Agonistica” che di fronte allo scorrere degli eventi e delle ore, non sentivamo minimamente le normali necessità fisiologiche, rendendocene conto solo all’arrivo al mio Furgone, poiché gli zaini a quel punto erano ancora pieni come alla partenza.
Questa è Vita Venatoria, questa è la Caccia Vera, quella di Montagna che personalmente vorrei far conoscere agli appassionati, a tutti quelli che vogliono imparare, al mondo intero!!!
Anche il mio compagno di avventure per l’occasione non potrebbe che essere d’accordo con me, vero Luciano?
Per concludere questo piacevolissimo “Ballo di fine anno” Venatorio 2010/2011, desidero raccontare, come facevano i cronisti dello storico programma calcistico “Novantesimo minuto”, la Cronaca della più bella Azione Cino/Tecnica di queste tre indimenticabili “Giornate Siciliane”, godute e vissute in appassionata compagnia dell’esterrefatto Luciano.
Proprio lui, che nel viaggio di andata verso Sud in più di un’occasione aveva avuto modo di esporre i pensieri di Umberto Bossi e che invece al ritorno, salendo al Nord, teneva a precisare – quasi a volersi scusare – che chi non vede e non tocca la Sicilia di persona, non può capire cosa si perde. Lui, non certamente un fossilizzato pantofolaio, con alle spalle una ventennale Esperienza Lappone, Slava, Albanese e quant’altro.
Cronaca dell’ultimo giorno:
Trascorsa qualche ora di lieto cammino, nel risalire il difficile vallone mi sono spostato un centinaio di metri più a destra rispetto alla rete metallica di cinta posta dal contadino per gestire il bestiame al pascolo, per facilitare il mio Team di Ausiliari nel muoversi a più ampio raggio. Nel fare ciò, ho perso di vista la Coppia di Specialisti più completa che io abbia mai visto all’opera fino ad oggi: OPPIS THELL ed OPPIS RAHSS!!!
Un duetto di Maschi degni rappresentanti a tutti gli effetti tecnici e pratici della loro razza di appartenenza, quella del Cane dal Pelo di Seta, per la quale ancora oggi riesco a combinare pazzie che ad una comune persona ormai matura non sarebbero certamente più permesse.
Trovandomi rivolto a est, osservavo piacevolmente l’opera di accostamento di OPPIS DIUCK, quando sento venire da dietro il fischio sibilante di Luciano, che era rimasto nelle retrovie.
Quest’ultimo, quasi a ridosso della rete metallica, stava cercando di attirare la mia attenzione aiutandosi con i gesti delle braccia fino a che, accortosi che girandomi l’avevo notato, mi fa segno di raggiungerlo in fretta.
In due lunghi salti lo raggiungo e lui d’un fiato mi dice: “Stavo risalendo lungo la rete e mi sono accorto che il Tuo Cane Bianco/Nero era entrato in emanazione, perciò mi sono bloccato ad osservarlo per cercare di capire. Il Cane si è poi portato gattonando come un ghepardo verso la recinzione e rendendosi conto di non poterla scavalcare, ha cercato di risalire verso la fonte dell’emanazione, percorrendo un pò in su e un pò in giù questo spazio [lo indica con la mano].
Nel frattempo è arrivato il Tuo Tricolore, il quale ha altrettanto intuito cosa stesse accadendo ed è ridisceso a valle, sino a dove ha trovato un piccolo varco sotto la rete di recinzione ed è riuscito ad oltrepassarla.
Ora non lo vedo più da qualche istante ma sono sicuro che è aldilà della rete”.
Mentre ascoltavo il suo racconto e osservavo il terreno che avevo davanti, scorgo l’inconfondibile OPPIS THELL impegnato in un’intensa “Filata” a salire e, nel riportarsi verso di noi contro la rete già citata, abbassarsi quasi a voler scomparire sotto terra.
Conoscendolo a fondo, mi rivolgo d’istinto verso Luciano che in quel momento lo stava guardando insieme a me.
“Stai attento ora” gli dico “perché quello che gli vedrai fare da adesso in poi, non potrai più osservarlo con nessun altro Cane, perché lui e OPPIS RAHSS sono unici, irripetibili”.
Mentre parlo con Luciano, OPPIS THELL sale ancora, diventando sempre più piccolo, appositamente per nascondersi alla vista delle già irritate Coturnici, al punto da non sembrare più alto di “30 [trenta] centimetri” da terra, senza mai “scodare” come di sua norma e regola naturale.
Poi, sempre ad un’altezza di 30 centimetri, assume una posizione ricurva, quasi a “doppia S” come le curve nei Rally, per riuscire ad schivare due notevoli ciuffi di “spadoni” [particolare tipo di erba di campo siciliana, che io volgarmente definisco così proprio per la particolare forma, affilata e stretta intorno alla punta] e non generare rumori insoliti che potrebbero allarmare le pregiate prede.
Non riesco a trattenermi dall’emozione di possedere un Genio Cino/Tecnico/Venatorio di tale livello ed esclamo: “Sinceramente Luciano, hai mai visto un Cane così? Ne hai mai avuto la possibilità?”
“Si, certamente” mi risponde. “Non lo vedi? Sulla tua destra, nonostante anche quello sia tuo, ma è un altro di pari eleganza ed altrettante qualità, forse perfino migliore. Non credi?”
Volgo l’attenzione al di qua della rete di recinzione e noto OPPIS RAHSS in un’azione fotocopia del suo compagno di caccia. Non mi resta che annuire mentre ascolto Luciano.
“Non c’è che dire, hai Due Esemplari che credo non abbiano eguali sulla terra!!!” continua lui.
Nel frattempo l’opera continua, tanto che i miei “Due Ghepardi” riescono a dare ancora Spettacolo e per completare il Quadro si aggiungono sia OPPIS DIUCK che la Giovane Femmina Tricolore di Luciano, in perfetta Azione di Consenso.
Risalgo affiancando la rete metallica, fino a pochi metri da OPPIS THELL e contemporaneamente porto l’attenzione su OPPIS RAHSS, poco davanti a me. Osservo esattamente come si compone il terreno e le sue naturali ondulazioni, allo scopo di scrutare le reazioni delle Coturnici.
Intanto i Due Cani avevano continuato la loro avanzata, mantenendo quella fantastica posizione con le Scapole che si innalzavano ritmicamente non sopra i famosi 30 centimetri, e con le code “sempre fisse”. Mai un’oscillazione, la classica falce come “mai” riesco ad osservare in tutti gli altri Esemplari, seppur bravi, in un’intera stagione.
L’estasi di quel momento mi riempie d’orgoglio, il sano orgoglio dell’Allevatore, dell’Addestratore e del Proprietario, quasi mutato in sfrontatezza [bonaria, ma di sfrontatezza credo si trattasse] tanto da esprimermi con l’Amico Luciano come normalmente non mi permetterei con nessuno: “Osserva Luciano, osserva bene, questi sono Cani forse irripetibili anche per me!!! Guardali come meritano di essere guardati, come un vero Setterman deve e dovrebbe assolutamente guardarli, poiché sono unici”.
Spostando lo sguardo nuovamente oltre i Cani, mi rendo conto che le Coturnici avrebbero potuto continuare la loro risalita percorrendo il canale artificiale sotto il piccolo ponte lì dinanzi a noi, ma penso che sarebbe più logico se svoltassero sul loro lato destro, dove il muretto in sasso locale sosteneva la tipica strada di campagna generando una “Piccola Conca” naturale circondata da alcune ginestre, sino ad oltrepassare di poco la rete metallica che “divideva in Due” la Splendida Azione dei miei Magnifici Esemplari.
La mia sensazione si dimostra infine esatta, tanto che OPPIS THELL rimane schiacciato a terra a pochi centimetri dalla solita rete metallica che ci divideva e OPPIS RAHSS viceversa, al suo fianco lo corrisponde in splendida “copia” con il collo e la testa leggermente orientati sulla destra.
Gli altri Due Ausiliari invece, si trovano qualche metro più indietro a pochi centimetri dai miei scarponi: tutto bellissimo, elettrizzante, quasi impareggiabile.
Di lì a poco, una Coturnice si invola da quella “Piccola Conca” verso la mia sinistra e l’ho talmente a portata di mano che riesco addirittura a contarle le classiche Striature sul Petto, la perfetta Gola Bianca, oltre ad ammirarne in profondità lo Sguardo.
Pochi secondi ancora con tutti e quattro i Cani “immobili” e mi vedo balzare dallo stesso punto un’altra Coturnice, che come la precedente mi si presenta davanti con le stesse meravigliose caratteristiche: fantastico, questo è un mondo fantastico, il mondo della Caccia col Cane da Ferma, irripetibile, poiché l’unione di così tanti elementi naturali contemporaneamente non potrà mai essere espressa da nessun’altra Pratica Venatoria.
Mi giro su me stesso, ammirando la natura in tutto il suo splendore e lo stesso Luciano, allargando le braccia pienamente appagato dall’intera Azione Cino/Tecnica a cui stava assistendo, mi ripete: “Magnifico Oscar. Tutto quello che ho avuto modo di vedere con i miei occhi è veramente magnifico. Possiedi dei Cani, degli OPPIS, a dir poco fantastici.
Quei Due Mostri non credo che nemmeno per Te sarà facile rimpiazzarli in futuro.
Un’azione da brividi, veramente da brividi, altro che la gnocca. Complimenti ancora e grazie di quanto mi stai facendo vivere. Un Montanaro come me mai avrebbe potuto sperare di vedere queste realtà e men che meno in Sicilia …”
E ancora “Non so se quando lo racconterò a mio Fratello, ai miei Compagni di Caccia e ai miei Amici, mi crederanno o mi prenderanno più facilmente per matto, per fantasticatore, perché certe cose se non le vedi e non le tocchi con mano di persona, non potresti nemmeno inventartele, tanto sembrano impossibili e difficili persino da descrivere. Grazie ancora.”
Di nulla Amicone, proprio di nulla. Era mia intenzione farti assistere a qualcosa di unico, di diverso e di non facilmente replicabile e credo di esserci degnamente riuscito, anche se il merito è da riconoscere esclusivamente ai miei favolosi Esemplari, “Specialisti” ormai così consolidati dalle innumerevoli esperienze Cino/Tecnico/Venatorie godute in giro per il Mondo, che riescono a rendere tutto semplice. Grazie anche a te, per la tua sana compagnia, per i tuoi pensieri sinceri e per i tuoi concreti propositi, da Vero Montanaro D.O.C.”.