[Rivediamoli] Eric il Rosso – Parte II

Articolo del 15 Ottobre 2010

La prima parte dell’articolo si trova qui: http://www.oscarpizzato.com/?p=247

Dal libro “Nelle vene dell’America” di William Carlos Williams

Passarono gli anni e sempre più si parlava a Brattahild di Vinlandia la Buona, che Lief aveva vista per primo, una terra da esplorare. E così Karlsefni e Snorri allestirono una nave. Eric, troppo vecchio ormai per andare con loro, assiste alla partenza della nave. Ma Eric è sulla nave, con gli uomini, Eric senza letto, senza figli. Il destino lo ha tratto fuori dalle orbite dei suoi occhi e lo ha scagliato di nuovo sul mare, mentre la nave dirige verso sud. Ora lo specchio si oscura, mentre il mare li porta nel Nuovo Mondo.

Vi trovarono riso selvatico, costruirono baracche e palizzate. Dapprima commerciarono con gli Skrelling, dagli alti zigomi, dagli occhi larghi, poi li combatterono. Dapprima Karlsefni e i suoi avevano mostrato loro gli scudi bianchi, poi misero in mostra gli scudi rossi. Gli Skrelling balzarono dalle loro canoe e si batterono. Karlsefni e Snorri furono sconfitti, e ripiegarono. Allora Freydis, figlia naturale di Eric, uscì dalla sua capanna, e vedendo gli uomini fuggire gridò: Perché fuggite da questi disgraziati, mentre dovreste abbatterli come bestiame? Se avessi io un’arma combatterei meglio di chiunque di voi.

Rimasta indietro mentre gli altri correvano, per via della pancia, perché era incinta, si imbatté in un morto. Era il figlio di Snorri: aveva la testa spaccata da una pietra, e accanto la sua spada nuda. Freydis prese la spada e si accinse a difendersi. Gli Skrelling si avvicinarono: allora lei si strappò di dosso la camicia e si percosse il petto con la spada nuda. Gli Skrelling ne furono terrorizzati e si precipitarono alle barche.

Così, assottigliandosi, sempre più scuro, il rigagnolo scorreva: Eric nelle ossa di Freydis; adesso Freydis, padrona della sua nave, persuade due fratelli, Helgi e Finnbogi: ritorneranno in Vinlandia, si spartiranno equamente le cose buone che vi troveranno. Lief le presterà la sua casa, laggiù. Due navi, e su ciascuna trenta uomini forti oltre alle donne; ma fin dall’inizio Freydis viola l’accordo, nascondendovi altri cinque uomini. Karlsefni ha paura di lei.

Salparono, i due fratelli su una nave, Freydis e Karlsefni sull’altra; si erano ripromessi di navigare insieme. Ma benché la distanza tra loro non sia grande, i fratelli arrivano alquanto in anticipo e trasportano la loro roba nella casa di Lief. Arriva Freydis e fa altrettanto. I fratelli si ritirano e costruiscono una nuova casa nelle vicinanze. Un mese dopo le due case sono ai ferri corti e inizia l’inverno.

Primavera. Freydis, una notte, dopo aver riflettuto a lungo, si alza di buon’ora e si veste; poi esce senza scarpe e senza calze. Era caduta abbondante rugiada. Freydis si avvolge nella cappa di suo marito, si avvia nel buio verso la casa dei fratelli e trova la porta socchiusa perché uno degli uomini era uscito poco prima. Spinge la porta e rimane un attimo zitta sulla soglia. Finnbogi è sveglio e dice: Che cosa vuoi qui, Freydis? Freydis risponde: Alzati e vieni con me perché vorrei parlarti. Raggiungono un tronco d’albero vicino alla casa e ci si siedono sopra. Ti piace, qua, domanda lei. Lui risponde che gli piace il posto, ma non la disputa che è sorta fra loro. Parlano a lungo.

Era la barca dei fratelli – a quanto sembrava – quello che lei voleva, più grande della sua. Finnbogi, lento, torpido o addormentato, non accoglie la sua richiesta. Freydis, fuori di sé dalla rabbia o dal sangue avvelenato, ritorna a casa e Finnbogi a letto.

La donna s’infila nel proprio letto e con i piedi freddi sveglia il marito. Perché così fredda e bagnata? Sono andata dai fratelli per comprare la loro nave, ma non hanno voluto venderla e mi hanno picchiata!

Thorvard sveglia i suoi uomini. Vanno a casa dei fratelli, li prendono con tutta la loro gente, e li uccidono tutti portandoli fuori ad uno ad uno. Rimangono solo le donne. Nessun uomo voleva ucciderle. Come? Dice Freydis. Datemi una scure! Ciò fatto, si getta sulle cinque donne e quando le lasciò erano morte.

In Groenlandia, Lief, ora il capo della famiglia, non ha cuore di punire sua sorella come merita: ma questo posso predire di loro, che c’è poca prosperità in serbo per i loro discendenti. E così accade che da quel giorno nessuno li giudicò degni di altro che di male. Eric nella sua tomba.