Pubblicata su Caccia Alpina – Valle Brembana
Vecchi scarponi, ormai prezioso cimelio,
che la passion di caccia cullaste al risveglio,
l’ora è giunta, ahimè, del nostro commiato;
scarpe rotte, così vuole il tempo, il fato.
Su, su l’erte crode, lassù, mi guidaste sicure,
con me risaliste le rocce a filo di scure.
Io con voi ho scalato e disceso le valli,
e proteggeste i miei piedi dai mali, dai calli.
Vecchi Scarponi, miei cari amici fedeli,
che mi portaste lassù ai confini dei cieli,
ove celesti e incontaminate visioni,
nel cuore mi accesero le più belle emozioni.
Cari custodi, di solitarie e belle memorie,
di mille cacciate vi vorrei cantare le glorie.
Con voi risalii le più aspre e dure pendici,
e vicino ai miei passi frullarono le coturnici.
Vi guardo pensoso, o mie vecchie care scarpacce,
e con voi io rivedo, il volo di galli e di tante beccacce.
Quando Dir lassù puntava, tremante, nel rovo
vi facevate più forti, per penetrare nel covo.
Vecchi Scarponi, corrosi dal tempo, dagli anni,
mi sorreggeste fra molte fatiche ed affanni.
Questo è ormai un addio forzato, e mi duole.
Ma la sentenza fu data: più non reggon le suole.
Vecchi Scarponi, che tra il bosco alpestre,
passaste franche su prati di ciclàmi, rocce e ginestre,
spesso salvaste me e il cane, che è più esposto,
schiacciando il capo all’aspide o il marasso nascosto.
E quando insieme al turbine, vicino, udimmo del vento,
il sibilo assordante, e la mia ansia e il tormento,
voi vi fermaste, udiste dal cuore una preghiera,
e mi trasportaste veloci lontan dalla bufera.
Sognate, sognate. Rievocate il lungo cammino,
vi rivedrete bei grassi e lucenti, all’ombra di un pino.
Ora io vi cullo, vi accarezzo nel sonno: dormite,dormite!
Rivedrete i monti assolati, le pietraie, le brughiere inverdite.
O Vecchi Scarponi, amici miei cari, per sempre ricordi e valore.
Riposate! Io vi conserverò, per sempre, con tanto calore ed amore.
Romano v.c.a.
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Nota: Disegni tratti dal libro “Jachttekeningen” del pittore olandese Rien Poortvliet
Caro vecchio amico Romano,ancora non finisci di stupirmi!
Non sono in grado di giudicare una poesia dal punto di vista tecnico ( metrica,rime,ecc.) ma lo sono benissimo sullo spirito e sui sentimenti che hanno portato a scriverla e Romano tutto questo lo possiede in misura addirittura sovrabbondante. Un bozzetto, un ricordo affettuoso che attraverso un oggetto scivola dolcemente nel ricordo di tutta una vita, di una passione tenera ma divorante, di un rapporto quasi primitivo con la natura in tutte le sue manifestazioni, tra le quali almeno per Romano e noi con lui , la caccia rappresenta uno dei punti fermi che ci hanno segnata la vita.
Un apparente semplice ricordo legato ad un oggetto di tutti i giorni, ma quanta passione, quanta tenerezza e sensibilità ci traspaiono. Bravo Romano e grazie per la felicità che ancora una volta ci hai saputo regalare.